"Non uno dei numerosi ritratti di Paganini porta una vera somiglianza con lui. I suoi lineamenti sono delicati ed espressivi, mentre l'espressione meditativa, il tono peculiare della sua voce, l'ariosa leggerezza della sua sottile, esile figura e la sua chioma nera e fluente, conferiscono al suo aspetto l'aura del genio."
Henry Chorley
"Una nuvola di ritratti, fatti da diversi artisti, è apparsa per tutte le botteghe; qual più qual meno presenta la mia fisionomia, ma uno che veramente mi somigli non è comparso ancora tra le stampe."
Niccolò Paganini
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Paganini adolescente |
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Paganini in un raro ritratto giovanile. Francia, collezione privata |
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Paganini in un ritratto giovanile
Monaco di Baviera, collezione privata |
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Paganini, disegno di Luigi Sabatelli 1814.
Scrive il colonnello Maxwell Montgomery
che conobbe Paganini nel 1814: "Ho conosciuto
il personaggio più eccentrico, più stravagante e più strano
che abbia mai visto e sentito nel panorama musicale.
La sua lunga figura, il collo lungo, la fronte alta, il volto
scavato e pallido, i grandi occhi neri, il naso aquilino,
i capelli neri e lunghi, così lunghi da nascondergli parte
di un viso dalle caratteristiche ebraiche,
ne fanno la persona più straordinaria che abbia
mai conosciuto.
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La prima litografia di Paganini
commissionata dall'editore Giovanni Ricordi
all'incisore Luigi Rados, in seguito alla pubblicazione
dei 24 Capricci, 1814. Ritratto di Nicolas Henri Jacob
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Museo del Risorgimento Anonimo - 1816 |
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Paganini in un ritratto del pittore
Pelagio Palagi, 1818 |
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Paganini, ritratto poco noto.
Autore e data di realizzazione sconosciuti |
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Paganini in una miniatura di Luigi Basiletti (1819)
Il ritratto fu realizzato dal pittore
dopo aver assistito ad un concerto del maestro al Teatro di Alessandria.
Sul retro c'è un omaggio alle Streghe (due misure musicali) e una dedica a Paganini
definito il "Mago". |
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Celebre ritratto a matita eseguito da
Ingres a Roma nel 1819. Parigi
Gabinetto delle stampe |
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Paganini, ritratto di anonimo
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Roma, 1821 |
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Paganini, ritratto di
Peter Van Haeslere 1821 |
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Paganini, ritratto di autore sconosciuto, 1822.
Sulla tela è presente un misterioso monogramma, G o CMF |
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Louis Nicolas Lemasle.
Il dipinto raffigura il matrimonio di
Maria Carolina di Borbone con il duca di Berry
celebrato nella Cappella Palatina di Palazzo Reale nel 1816
davanti ad una folla di dignitari e vari artisti
fra cui sono riconoscibili Paganini, il musicista Paisiello, il pittore Angelini.
L'opera postuma all'avvenimento
reca la data 1822-23 sulla prima colonna a sinistra.
Per l'occasione Rossini compose "Le nozze di Teti e di Peleo".
Museo di Capodimonte, Napoli.
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Particolare del dipinto di Lemasle in cui è visibile il maestro suonare il violino accanto
ad altri violinisti |
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Paganini, ritratto di Caroline Bardua
con al petto l'onorificenza dell'Ordine dello Speron d'oro
concessa da Papa Leone XII (1827-1829).
Nel dipinto il maestro è ritratto accanto ad una sfinge tetramorfa
simbolo massonico. Paganini infatti era entrato nella Massoneria a partire dal 1808. |
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Particolare del ritratto di Caroline Bardua |
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Paganini, ritratto di H. Vernet |
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Paganini, disegno a matita di Wilhelm Hensel, 1828 |
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Paganini, disegno di Josef Kriehuber,
17 marzo 1828 |
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Parata militare in piazza dell'Opera a Berlino
dipinto di Franz Kruger, 1830.
Nel grande dipinto è raffigurato anche il maestro accanto alla
cantante d'opera Henriette Sontag.
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Particolare del dipinto di Franz Kruger.
Paganini è seduto accantoad Henriette Sontag, 1830 |
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Paganini, Città della musica, Parigi.
Scrive George Sand in una memorabile descrizione:
"Che fisiognomica, che personaggio! La testa
così singolarmente bella nella parte superiore
è singolarmente caotica nella parte inferiore; fronte ampia
solcata da rughe profonde e ricoperta da vene prominenti; quegli
occhi a tratti briosi ma spesso malinconici; quelle
sopracciglia che gli ricoprono il volto profondo e lo sguardo; quel
naso lungo e aquilino; quella bocca, inclinata a destra e cascante a sinistra, gravante su due labbra sottili dietro cui pare non esserci più un dente. Sotto
una bocca da settantenne, si salva un piccolo mento sormontato da un mucchio di peli neri e accompagnato da una barba giovanile che si unisce a folti favoriti. Il tutto circondato da una corona di capelli neri che ricadono a ciocche sulle spalle lasciando il volto scoperto. Tutto questo messo in risalto da un carattere forte ma affaticato da una malattia che
conferisce a Paganini un'espressione strana.
Non si può descrivere come sia fantastica questa testa!" |
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A. Tolvonian (1831) |
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Paganini, E. Dawe, 1831 |
Paganini in un ritratto di scuola inglese XIX secolo
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Paganini in un ritratto di Samuel Lover, 1831 |
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Paganini, ritratto di Daniel Maclise, 1831-
Dover Museum. Il dipinto presenta la firma di
Maclise ma gli esperti ritengono che il dipinto sia
stato realizzato da James Minasi che conosceva bene
Paganini e che realizzò nello stesso periodo un ritratto
del piccolo Achille, figlio del maestro. Minasi era padre di
Antonio Minasi, giovane flautista che accompagnò forse
Paganini in alcuni concerti in Inghilterra.
Contrariamente alle caricature di Maclise
e alla descrizioni fatte dalla stampa, che ritraggono un artista
dall'aspetto trasandato e dimesso,
questo ritratto presenta un Paganini dall'aspetto curato
ed elegante. |
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Paganini, ritratto di George Patten, 1832. Il quadro piacque molto al maestro
che si complimentò in una lettera con il pittore per la riuscita somiglianza.
"Il ritratto che avete voluto farmi è talmente rassomigliante che non potrò
mai abbastanza esternare la mia soddisfazione. Ne attendo con impazienza una copia ed
un tal dono sarà un prezioso ricordo a' miei posteri e l'Italia vedrà con ammirazione
l'opera d'un genio britannico qual voi siete " 10 novembre 1832.
George Patten dipinse due versioni del ritratto; la copia fu consegnata a Paganini mentre l'originale, esposto
alla Royal Academy Salon nel maggio del 1833, rimase in possesso di Patten fino alla morte avvenuta nel 1865.
Il 19 gennaio 1867 l'originale fu messo all'asta a Londra da Christie ma, non riuscendo a raggiungere il prezzo stimato, la casa d'asta lo vendette alla famiglia di Patten per 39 ghinee. Agli inizi del '900 il ritratto fu acquistato da Mr. Arthur Hill and Sons, una famiglia di liutai londinese. Attualmente il ritratto è in possesso del signor A. Phillips Hill, direttore della ditta di famiglia. |
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Paganini in una delle copie
del dipinto di Patten
Proprietà degli eredi |
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Paganini in un ritratto di George Patten, 1834 |
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Paganini, ritratto di
Giuseppe Isola, 1835.
Il pittore eseguì lo stesso anno
anche il ritratto del piccolo Achille
figlio del maestro |
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Paganini, ritratto di John Whittle, 1836 |
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Miniatura su avorio
Paul de Pommayrac, 1838 |
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Paganini, ritratto di John Robert Wildman |
Ritratti Postumi
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Paganini fanciullo - Giovanni Pezzotta (1881)
Per questo quadro posò il figlio del pittore, Daniele. |
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Paganini a 12 anni con il padre alla scuola di contrappunto del maestro
Alessandro Rolla - Antonio Villa (1883-1962), olio su tela - Musei civici
del Castello Visconteo, Pinacoteca Malaspina (Pavia) |
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Il primo trionfo di Paganini
Annibale Gatti |
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Concerto di Paganini alla corte
di Lucca, Annibale Gatti
Galleria d'Arte Moderna
Firenze |
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Liszt al piano suona per Dumas padre, Victor Hugo,
George Sand, Niccolò Paganini, Gioachino Rossini, Marie d'Agoult.
Sulla destra svetta un busto di Beethoven, alla parete un ritratto di
Lord Byron e sulla sinistra una statuetta rappresentante Giovanna d'Arco.
Commissionato dal costruttore di pianoforti, Conrad Graf, il dipinto è un chiaro
messaggio di propaganda: Liszt, infatti, suona nel dipinto un pianoforte firmato Graf.
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Paganini in una litografia del ritratto
di Maurin |
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Acquarello di G. Rossi |
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Alberto Savoldelli, 1932
Ascoli Piceno |
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Paganini, dipinto di Andrea Cefaly
Conservatorio di San Pietro a Majella
Napoli |
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Verso la fine del XIX secolo, il liutaio Giuseppe Fiorini con la collaborazione di un "fotografo" di Venezia, elaborò un dagherrotipo di Paganini che riuscì a vendere ad un collezionista. Da allora si dette per autentico il dagherrotipo nonostante fosse un evidentissimo falso. Le lunghe mani snelle del maestro nell'immagine appaiono enormi; l'abito è decisamente in uno stile dei tardi anni '70 dell'800; la croce di San Maurizio e Lazzaro, così evidente nel dagherrotipo, non fu mai in possesso di Paganini che possedeva invece altri tipi di onorificenze. Gli esperti hanno sempre negato l'autenticità della fotografia che viene piuttosto considerata una curiosità.
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L'omaggio di Paganini a Berlioz dopo
la prima esecuzione dell'Aroldo in Italia
il 16 dicembre 1838.
Adolphe Yvon, 1884 |
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Le streghe di Paganini
Casimiro Tomba Aldini |
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Il sogno di Paganini di
Edward Okun, 1897
Dipinto chiaramente ispirato
al sogno di Tartini
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Paganini opera di Natalia Tsarkova |
Busti, sculture e monumenti
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Busto di Benedetto Pistrucci, 1832 |
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Paganini, busto di
Benedetto Pistrucci, 1832 |
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Busto di Paganini conservato
al Kunsthistoriches Museum
Vienna |
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Busto di Jean-Pierre Dantan |
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Scultura di Jean-Pierre Dantan |
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Busto di David d'Angers
1830-1833 |
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Paolo Olivari, busto di Paganini, 1835
Villetta di Negro |
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Jean- Pierre Dantan
statuetta caricaturale
policroma in legno, 1832.
Royal Academy of music.
Di questa statuetta furono
realizzate diverse versioni sia
in bronzo che in gesso. Una nota
versione è conservata a
Palazzo Tursi, Genova. |
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Wolfgang Alexander Kossuth
Monumento a Paganini
Teatro Carlo Felice
Genova, 1990 |
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Accademia Statale di Belle Arti
di Baku, Azerbaijan.
Monumento a Paganini |
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Monumento a Paganini, Cina |
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Damasco, Conservatorio di musica
monumento bronzeo a Paganini |
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Calco in gesso della mano destra di
Paganini eseguito all'indomani della morte
il 27 maggio 1840. Nizza |
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Jean-Pierre David d'Angers
medaglia in bronzo con l'effige
di Paganini, 1834 |
Lyser, caricature (1830)
"Credo sia riuscito ad un solo uomo di riprodurre sulla carta la fisionomia di Paganini... Questo pittore sordo, nella sua follia piena d'ingegno, con pochi tratti di matita è stato capace di ritrarre la testa di Paganini così bene che davanti alla verità del disegno, si ride o si rimane spaventati." H. Heine
Ludwig Peter August Burmeister (1803-1870) detto Lyser. Questo bizzarro artista, sordo ma con la passione per la musica (sosteneva di poter "vedere" i suoni attraverso l'espressione del movimento) seguì Paganini quando questi arrivò ad Amburgo attaccandosi alle sue glorie e alle sue malattie.
Dipingerà la sua esile figura in frac, lo raffigurerà nudo, scorticato, vuoto; e poi ancora scheletro nell'atto di suonare il violino. Dipingerà le sue singolari angolosità, il suo braccio sinistro e le sue dita che scorrono sulle corde. Dipingerà il suo vestito, il suo cappello, le sue ammiratrici, le sue riverenze, il suo abituale riso forzato e l'ampio mantello che lo nasconde. Segni neri, amari, per questa fisionomia favolosa che sembra appartenere al "regno sulfureo delle ombre". Il pittore sosterrà: "In verità il diavolo mi ha guidato la mano".
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Caricatura di Paganini, Beethoven, Hoffmann
e dello stesso Lyser |
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Paganini resuscita i morti |
Sir Edwin Henry Landseer (caricature 1830-1831)
Caricature, disegni, silhouettes
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Anonimo francese |
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Anonimo |
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Paganini in un disegno realizzato dalla principessa polacca
Eliza Radziwill nel 1829 - Chopin Museum, Varsavia |
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Paganini durante le prove
in uno schizzo del
Boulanger, 1831 |
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Studio dal vivo della testa del maestro, 1830 |
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Schizzo di Daniel Mclise |
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Caricatura di Grenville |
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Caricatura di Paganini del Gance
Genova, Conservatorio "Nicolò Paganini".
"Si vede anche qualche caricatura buffonesca;
una che mi presenta in atto di suonare in attitudine
strana, mentre il leggio si accende e brucia...
Io ne rido da crepare e lascio fare." Paganini a Germi
agosto 1831. |
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Caricatura di anonimo, Blackburn Museum
and Art Gallery, 1833 |
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Silhouette di Paganini |
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Daniel Mclise, 1830 |
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Daniel Mclise, particolare |
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A. Edouart, 1832, silhouette |
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A. Edouart, 1834
silhouette |
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Acquarello, XIX secolo
Collezione Menuhin |
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Copia dell'acquarello |
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Famosa caricatura
silhouette |
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Disegno di John Turmeau |
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Paganini nel 1829 |
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Paganini, caricatura di
Delacroix, 1831 |
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Thomas McLean, 1831 |
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L. Bruce, silhouette, 1830 |
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Richard Sawyer, 1831, caricatura |
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Richard Lane, 1831 |
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Due episodi del 1829
in terra tedesca |
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Paganini con Giuditta Pasta |
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Disegno satirico, Paganini
e Charlotte Watson, 1833 |
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Paganini a Berlino. Scrive Ludwig Rellstab, critico musicale:
"Ieri Paganini ha suonato per la prima volta. È stato accolto con un applauso moderato e molti tradivano troppo chiaramente un’antipatia verso di lui, disprezzato dagli eroi locali del canto declamatorio perché connazionale del nemico Rossini. Ma poi, dopo il primo assolo, esplose un fragore al cui confronto ogni ovazione deve essere considerata debole. Fu un’esultanza quale raramente si è sentita in un teatro, e mai nelle sale da concerto. La partecipazione crebbe. Il suo adagio non è che una piangente melodia, ma mai in vita mia ho sentito piangere in questo modo. Era come se il cuore straziato di quest’uomo malato si aprisse sfogando tutta la sua pena. Che cosa sono mai tutte le musiche per violino suonate sinora? Non sapevo che la musica potesse creare suoni del genere. Non appena si levò il trillo finale fu come se l’applauso di prima non si fosse neppure sentito, non poteva neppure essere paragonato con questo. Le signore si sporsero dalla galleria, gli uomini montarono sulle sedie per vederlo e invocarlo. Non ho mai visto i berlinesi comportarsi così... L’impressione che mi ha fatto non è stata comunque benefica: vi è qualcosa di demoniaco, il Mefisto di Goethe avrebbe potuto suonare il violino come lui. Tutti i grandi violinisti che avevo ascoltato in precedenza possiedono uno stile personale che può essere individuato, ma Paganini è un’altra cosa: è l’incarnazione del desiderio, dello sdegno, della pazzia e del dolore. Il violino è semplicemente lo strumento attraverso il quale egli esprime se stesso. Avrei fatto volentieri a meno di ascoltarlo, ho perso per sempre il piacere di ascoltare i migliori solisti. Beato colui che non ha ascoltato Paganini: ma il suo ricordo non lo darei via per nessuna cosa al mondo. E se considero bene la cosa, allora sono costretto a dire: infelici coloro che non lo hanno ascoltato." |
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Paganini alla
Leeds Music Hall, 1832
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Paganini nel castello di Tagernsee davanti alla folla
di contadini lasciati entrare
nel castello dalla regina
Federica Guglielmina Carolina di Baden |
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Paganini qui in un disegno satirico
con le violiniste Teresa e Maria-Margherita
Milanollo |
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Henri Hippolyte Poterlet, studio
di Paganini |
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Paganini dirige l'orchestra, disegno di
Louis Boulanger |
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Paganini raffigurato in prigione
da Louis Boulanger. Per questo disegno
Paganini scrisse una lunga lettera di protesta
al direttore del giornale L'artiste in cui sfogò tutto
il suo disappunto per le infinite calunnie che da anni
lo tormentavano.
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Paganini in una caricatura di Begas |
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W. Hensel, 1837 |
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Caricatura con
violino rovesciato |
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Gioco dell'oca del XIX secolo in cui è raffigurato Paganini accanto ad Henriette Sontag |
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Antiche corde di budello del
violino di Paganini |
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Antico ponticello appartenuto a
Paganini
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Il piccolo violino appartenuto a
Paganini bambino |
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Strumenti appartenuti a Paganini |
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Moneta commemorativa |
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Medaglione con il ritratto del maestro |
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Tabacchiera con il ritratto del maestro - 1825 |
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Il foglio manoscritto in cui Paganini spiega
il suo segreto all'amico Germi |
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L'ultimo scritto di Paganini |
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La lettera di Paganini a Berlioz
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La famosa agenda rossa di Paganini non è altro che una sorta di diario di bordo
che il maestro tenne a partire dal 1828, anno della sua partenza per Vienna.
L'agenda tenuta come una zibaldone, riporta scritto sulla
copertina "Versi, Storie e Sonetti". Nei primi anni dell'Ottocento era molto comune possedere
agende memorandum, taccuini in cui riportare qualsiasi cosa.
Nell'agenda infatti vi si ritrova un po' di tutto: dai memorandum, ad
alcuni versi di poesie; conti e incassi; registrazioni di viaggio e disegni muti; appuntamenti e addirittura ricette culinarie. L'agenda rossa inizia con le migliori intenzioni: con una serie di sonetti
copiati dall'avvocato Germi, amico di Paganini. E' più che probabile che l'agenda fu donata da Germi a Paganini prima che questi partisse per il suo tour. Al suo interno si trova la traduzione di una parte del romanzo di Thomas Moore, Lalla Rookh, traduzione iniziata da Germi e continuata poi da più mani, e una poesia dedicata a Marianne von Eskeles.
Gli amori
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Disegno di un violino muto realizzato
da Paganini sull'ultima pagina della
sua agenda rossa.
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La principessa
Elisa Baciocchi in un dipinto
di Pietro Benvenuti |
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La Baronessa Rebekka Magdalena
Feuerbach von Dobeneck
detta Hélène (1808-1891)
autoritratto |
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Charlotte Watson |
Famiglia
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Antonia Bianchi (1800-1874), la cantante
comasca che fu compagna di Paganini
per alcuni anni. Dalla loro unione nascerà
Achille Ciro Alessandro, unico figlio del maestro.
La litografia (1828) che raffigura la Bianchi è opera di Josef
Kriehuber ed è conservata all'Albertina, Vienna.
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Achille Ciro Alessandro Paganini
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| Achille Paganini. Dagherrotipo
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Paolina Pienovi, moglie di Achille Paganini
| Achille Paganini |
Attilio Paganini, figlio di Achille davanti alla casa natale del nonno
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GRAZIE DELLA MEMORIA BELLA
RispondiEliminaComplimenti per la magnifica raccolta proposta!
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